https://aldrovandiana.it/issue/feed Aldrovandiana. Historical Studies in Natural History 2023-12-22T08:07:24+00:00 Marco Beretta marco.beretta@unibo.it Open Journal Systems <p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%;"><span style="font-weight: normal;"><em>Aldrovandiana</em> è una rivista semestrale, peer reviewed e open access, che pubblica contributi in italiano e in inglese, con particolare attenzione all’apparato iconografico.</span></p> https://aldrovandiana.it/article/view/188 Muséum, objet d’histoire. The National Museum of Natural History as History’s Object. Research, People, Institutions, Heritage, Teaching Seminar held at the Muséum national d’histoire naturelle 2023-12-21T08:12:25+00:00 Redazione redazione@aldrovandiana.it <p><em>Muséum, objet d’histoire</em> è un seminario dedicato alla storia del Muséum national d’histoire naturelle e delle sue collezioni. Si tratta di un’occasione per presentare ricerche di storia delle scienze naturali e conoscere gli studi recenti sulle istituzioni e sulle accademie votate alla storia naturale. Questo ciclo di appuntamenti si svolge ogni anno da oltre un decennio ed è il frutto della collaborazione tra il Muséum, il Département Homme Environnement e il Centre Koyré. Il seminario si svolge un giovedì al mese all’Amphithéâtre Rouelle del Jardin des Plantes di Parigi. Gli incontri si tengono in francese e possono essere seguiti da remoto.</p> <p>Per il programma completo dell’edizione 2023-2024 del seminario, vi invitiamo a consultare questo link: <a href="https://objethistoire.hypotheses.org/2386">https://objethistoire.hypotheses.org/2386</a>.</p> 2023-12-22T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://aldrovandiana.it/article/view/189 Minéraux : objets de collection Exposition at the Mineralogy Museum of the École des Mines 2023-12-21T08:39:51+00:00 Redazione redazione@aldrovandiana.it <p>Il Museo di Mineralogia dell’École des Mines di Parigi presenta una nuova mostra dal titolo “Minéraux: objets de collection”. Per questo evento, il museo svelerà gemme, minerali, rocce, meteoriti e oggetti d’arte mai esposti prima d’ora, e la storia nascosta dietro l’acquisizione di questi tesori accumulati nel corso di oltre duecento anni. L’esposizione intende proporre ai visitatori un’esperienza coinvolgente che mostri la bellezza dei minerali ed esplori la loro importanza scientifica, culturale, storica ed economica. Per la prima volta saranno visibili al pubblico centinaia di documenti relativi a collezioni, archivi, confische rivoluzionarie, scambi e donazioni che raccontano la storia dell’arrivo dei minerali al Museo e le vicende legate alla loro acquisizione nell’istituzione. La mostra si rivolge tanto ai curiosi dell’affascinante mondo dei minerali, quanto agli esperti di mineralogia che potranno apprezzare un’altra faccia della materia, ossia quella del suo ruolo strategico nella storia politica delle scienze.</p> <p>Tutte le informazioni sulla mostra, consultare il seguente link: <a href="https://www.musee.minesparis.psl.eu/Evenements/ExpoTemp/ExpoTemp2023/collectionnisme/">https://www.musee.minesparis.psl.eu/Evenements/ExpoTemp/ExpoTemp2023/collectionnisme/</a>.</p> 2023-12-22T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://aldrovandiana.it/article/view/190 Opening of the Museo della Natura e dell’Uomo in Palazzo Cavalli, Padua, Italy 2023-12-21T08:48:43+00:00 Redazione redazione@aldrovandiana.it <p>È stato inaugurato il museo universitario più grande d’Italia, il Museo della Natura e dell’Uomo che espone 200mila reperti naturalistici e antropologici dell’Università di Padova. Allestito tra lo storico Palazzo Cavalli e un nuovo edificio costruito ad hoc, il Museo riunisce in un’unica sede quattro collezioni storiche dell’università patavina, quelle di Mineralogia, Geologia e Paleontologia, Zoologia e Antropologia. Oltre alla sala che ospita rari minerali fluorescenti, a quella in cui sono esposti i fossili di ittiosauri lunghi due metri e la teca con una tigre dai denti a sciabola vissuta 2 milioni di anni fa, una delle più emozionanti da visitare è la Sala delle Palme, una giungla paleolitica. Le sue pareti sono interamente coperte da enormi lastre di pietra su cui sono rimasti impressi i fossili delle fronde di piante tropicali che ricoprivano i territori dell’attuale Veneto 50 milioni di anni fa.</p> <p>Per maggiori informazioni sul museo e sui percorsi espositivi, <a href="https://visitmnu.it/">https://visitmnu.it/</a>.</p> 2023-12-22T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://aldrovandiana.it/article/view/186 Conoscere i manoscritti aldrovandiani. Il progetto di catalogazione della Biblioteca Universitaria di Bologna 2023-12-20T17:04:43+00:00 Adriana Paolini <p>Obiettivo del saggio è dare conto del lavoro di catalogazione dei manoscritti di Ulisse Aldrovandi, le cui schede di descrizione sono disponibili su <em>Manus Online</em>, il catalogo a cura dell’Istituto centrale per il catalogo unico (MIC), e di aprire una discussione in relazione alle scelte fatte, e continuamente rivalutate, per descrivere manoscritti difficili da interpretare quali sono quelli aldrovandiani. I manoscritti prodotti da Ulisse Aldrovandi e dai suoi collaboratori conservano perlopiù il risultato delle sue ricerche, dalle relazioni sui fenomeni naturali alle miscellanee di estratti dai testi consultati. La complessità delle ricerche e dei riferimenti ha portato lo studioso bolognese a organizzare indici dei contenuti, elenchi degli autori e delle opere consultati e anche tavole sinottiche con cui ha riassunto e schematizzato il percorso di ricerca su ogni argomento affrontato.</p> 2023-12-22T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://aldrovandiana.it/article/view/187 I giardini d’Italia (1904) di Luigi Paolucci. Edizione, studio e commento. Parte I: “Quel supremo ornamento” 2023-12-20T17:15:00+00:00 Luca Di Gioia <p>L’anconetano Luigi Paolucci (1849–1935) incarna un modello di studioso e naturalista reso possibile dalla stagione intellettuale che caratterizzò l’Italia del secondo Ottocento. Raccogliere e catalogare in un museo a carattere regionale la natura e i suoi “reperti”, collocati questi secondo il loro esatto stadio tassonomico, rappresentò per il Paolucci la volontà di dare concreta sostanza ad un Paese che, sconosciuto anzitutto a sé stesso, doveva cominciare a rappresentarsi come Uno.<em> I giardini d’Italia</em>, opera datata al 1904 ma mai sinora pubblicata, è un lungo excursus che, prendendo eloquentemente le mosse dai giardini romani, s’allunga sino a raggiungere le soglie del XX secolo, dove il “sogno del microcosmo” (per usare una formula di Pierre Grimal), nelle mani dei giardinieri, è divenuto il delirio del macrocosmo, in cui si sono perdute le origini e dove il naturale si confonde con l’ibrido: è esattamente da questo disordine, da questa “confusione”, che il Paolucci muove. Ricollocare nelle loro famiglie naturali le piante da giardino e da parco che ornano il suolo italico equivale per il naturalista non solo ad un dovere morale, come fu per Linneo (suo dichiarato modello, al pari di Darwin), ma ad una nuova pretesa di possesso sul mondo.</p> 2023-12-22T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://aldrovandiana.it/article/view/191 Irina Podgorny, Los argentinos vienen de los peces. Ensayo de filogenia nacional, Rosario: Beatriz Viterbo Editora, 2021, 187 pp., ISBN: 9789508453990 and Florentino Ameghino y hermanos. Empresa argentina de paleontología ilimitada, Buenos Aires: Edhasa, 2021, 348 pp., ISBN: 9789876285988 2023-12-21T09:04:05+00:00 José Beltrán jose.beltran@cnrs.fr 2023-12-22T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://aldrovandiana.it/article/view/192 Elena Serrano, Ladies of Honor and Merit. Gender, Useful Knowledge, and Politics in Enlightened Spain, Pittsburgh: Pittsburgh University Press, 2022, 230 pp., ISBN: 9780822947165 2023-12-21T09:15:44+00:00 Elena Danieli elena.danieli3@unibo.it 2023-12-22T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://aldrovandiana.it/article/view/193 Susana V. García (ed.), En el mar Austral. La historia natural y la explotación de la fauna marina en el Atlántico Sur, Rosario: Prohistoria, 2021, 218 pp., ISBN: 9789878090085 2023-12-21T09:21:46+00:00 Aina Trias Verbeeck tribeeck@gmail.com 2023-12-22T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://aldrovandiana.it/article/view/195 Introduzione. La ‘chimica dell’arte’, ovvero per un approccio ecocritico all’ultima sezione della Naturalis historia di Plinio il Vecchio 2023-12-21T15:50:25+00:00 Pietro Li Causi Rosa Rita Marchese 2023-12-22T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://aldrovandiana.it/article/view/182 Comparare l’incomparabile? Le prospettive ‘proto-ecologiche’ sulla materia negli ultimi libri della Naturalis historia di Plinio il Vecchio 2023-12-20T14:54:09+00:00 Pietro Li Causi <p>Come avviene per la chimica contemporanea, anche gli ultimi cinque libri della <em>Naturalis historia</em> di Plinio il Vecchio illustrano le proprietà e il comportamento della materia, i cui elementi costitutivi non sono però atomi, molecole e ioni, bensì – secondo una vulgata ormai divenuta egemone nel mondo antico – acqua, aria, fuoco, terra. La ‘chimica’, in particolare, è, nella <em>Naturalis historia</em>, una ‘scienza della Terra’, dei suoi frutti e – fuor di metafora – dei suoi stessi ‘visceri’, in un modello organicistico che vede nella Natura una divinità immanente e provvidenziale, che ora si concede spontaneamente alle applicazioni e agli usi degli umani, ora invece viene da essi violata. In quest’ottica, secondo la quale la Natura è concepita come una sorta di ‘madre-materia cosmica’, ogni pratica umana deve tenere conto della limitatezza delle risorse e delle conseguenze ‘morali’ dello sfruttamento delle stesse.</p> 2023-12-22T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://aldrovandiana.it/article/view/183 Didicit homo naturam provocare: il naturale e l’artificiale negli ultimi libri della Naturalis historia di Plinio il Vecchio 2023-12-20T15:07:05+00:00 Elisa Romano <p>Il regno minerale è quello in cui maggiormente si esercita la capacità dell’uomo di manipolare, modificare e riprodurre la materia; per questo gli ultimi libri della <em>Naturalis historia</em> offrono una riflessione particolarmente intensa sul rapporto fra la natura e l’artificio. In questo articolo vengono presentate due dimensioni del rapporto fra il naturale e l’artificiale: da un lato, la devastazione della terra finalizzata alla lavorazione dei marmi, dall’altro la falsificazione di alcuni elementi minerali, come i metalli e i colori. Plinio oscilla fra l’ammirazione per l’abilità dell’uomo e la condanna del suo dominio sulla natura, ma dal suo linguaggio emerge il prevalere di un giudizio negativo che assimila la capacità di riprodurre gli elementi naturali a un inganno.</p> 2023-12-22T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://aldrovandiana.it/article/view/184 Tecnologia, natura, etica. Il vetro e le pietre trasparenti nell’enciclopedia pliniana 2023-12-20T15:19:01+00:00 Anna Anguissola <p>Questo articolo tratta le strategie narrative e i concetti che hanno guidato Plinio il Vecchio nel suo racconto della natura, grazie all’analisi di un numero di passi dal Libro 26. I paragrafi finali di questo libro riassumono tre punti chiave sviluppati nel trattato: il ruolo della creatività umana, l’uso dei sensi per classificare il mondo naturale e la relazione tra morale umana e norme naturali. Questi punti sono esemplificati dal vetro, dalle pietre trasparenti (<em>lapis specularis</em> e <em>phengites</em>) e dall’ossidiana. Seppur all’apparenza aneddotici, questi brani sono cruciali sia allo scopo di condurre la narrazione verso l’ultimo libro, sia ai fini del discorso di Plinio sulla relazione tra materiali naturali e creatività umana. Sottolineando i principi di organizzazione adottati da Plinio, l’articolo affronta le premesse filosofiche, la prospettiva storica e il tessuto epistemologico della <em>Naturalis historia</em>.</p> 2023-12-22T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023 https://aldrovandiana.it/article/view/185 Togliere la mano dal quadro. Arte, natura e comunicazione della conoscenza in Plinio 2023-12-20T16:26:52+00:00 Rosa Rita Marchese <p>La riflessione di Plinio sulle nozioni di completezza/incompletezza in rapporto al giudizio estetico sulla perfezione delle opere d’arte rivela qualcosa anche sull’approccio teorico da riservare alla conoscenza della natura? La tensione tra ‘finito’ e ‘non finito’ ha delle conseguenze sui modi in cui Plinio promuove la comunicazione delle conoscenze? Si può forse cominciare a rispondere a queste domande ripercorrendo le tracce di un rapporto sotterraneo con il De officiis di Cicerone, opera parimenti animata da una simile tensione, ed esplicitamente menzionata e lodata nella lettera prefatoria dell’enciclopedia pliniana. Contemporaneamente si potrà verificare, attraverso alcuni iniziali sondaggi, l’ipotesi che Plinio nutra l’idea che la conoscenza incompleta appartenga costitutivamente all’uomo con la scelta di una scrittura onnivora, classificatrice, talora dispersiva, eppure in grado di completare, nell’unico modo possibile, il rapporto conoscitivo con la natura.</p> 2023-12-22T00:00:00+00:00 Copyright (c) 2023