Pubblicato 04-07-2023
Come citare
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Abstract
I mostri celesti sono l’oggetto della trattazione sviluppata nell’ultimo capitolo del celebre volume Monstrorum Historia di Ulisse Aldrovandi, pubblicato nel 1642, a quasi quarant’anni dalla morte dello scienziato. Mostri celesti per antonomasia sono le comete, alle quali verrà dato particolare spazio nel presente articolo. L’analisi sviluppata permetterà di trarre conclusioni in merito al tema dell’illustrazione scientifica, introdotta nel testo aldrovandiano come strumento di valorizzazione dei testi antichi, greci e romani. Inoltre, un confronto tra alcuni passi della Monstrorum Historia e la celebre opera Sidereus Nuncius pubblicata da Galileo Galilei nel 1610, permetterà di evidenziare come ad appena nove anni dalla condanna di Galileo Galilei nel 1633, elementi simbolo della rivoluzione scientifica quali il cannocchiale, venivano integrati dai successori di Aldrovandi al fine di aggiornare costantemente l’opera. L’analisi che si propone mostra inoltre come nella prima metà del Seicento, il cielo – già trasformato in laboratorio di osservazione privilegiato nella transizione verso la scienza moderna da scienziati quali Copernico, Kepler e Galilei – poteva ancora essere scrutato con altri intenti, in cerca di fenomeni rari ed eccezionali, i mostri.